In base alle modalità con cui vengono raccolti i capitali, i fondi si distinguono in 3 diverse macrocategorie, aperti, chiusi e misti.
I Fondi Aperti sono i fondi più diffusi e raccolgono il risparmio con continuità senza limite massimo né scadenze predeterminate.
Emettono continuamente nuove quote o le rimborsano in relazione alle richieste dei risparmiatori che possono entrare e uscire liberamente e senza alcun vincolo.
A seconda della forma di investimento i fondi aperti possono essere a loro volta suddivisi in azionari, obbligazionari e bilanciati (nel caso in cui l'investimento sia rappresentato da azioni e/o obbligazioni).
I Fondi Chiusi operano da non molto sui mercati italiani, e sono fondi con un capitale e una durata prestabilita, generalmente quantificati in 10 anni.
Investono principalmente in azioni di piccole e medie aziende non quotate, ma con buone prospettive di sviluppo.
Tuttavia, questi fondi non sono ritenuti molto adatti al risparmiatore medio, in quanto il taglio minimo per accedervi è decisamente alto.
Questo tipo di investimento presenta un tasso di rischio abbastanza alto, e non è semplice riscattare il proprio capitale prima della scadenza del fondo.
I Fondi Misti non sono molto diffusi e derivano dalla combinazione tra i fondi aperti e quelli chiusi.
In particolare sono di importo prestabilito e consentono di smobilizzare, in ogni momento, le quote sottoscritte attraverso una società di riacquisto.
Va osservato che i fondi possono riguardare titoli italiani e titoli esteri, e che in particolare questi ultimi stanno ottenendo un notevole successo.